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Le emozioni

Le emozioni

Sai perché partiamo dalle emozioni?

 

Citando liberamente il Premio Nobel Daniel Kahneman: prendiamo decisioni di pancia e poi con la mente cerchiamo i motivi per dare ragione alla pancia. Adesso traduci "pancia" con "emozioni" e ci sei: quello che ci fa decidere è l'emozione.

Le emozioni "forti" rendono memorabili gli eventi: ti ricordi dov'eri l'11 Settembre? Non occorre neanche che ti dica l'anno, quasi sempre...

La scienza della positività ci dice che le persone felici sono più efficaci in tutte le aree della propria vita.

Ecco perché il mio Blog inizia proprio dalle emozioni.

Le emozioni

Partiamo dalle emozioni primarie che innescano reazioni molto intense, che compaiono e scompaiono rapidamente, senza alcun tipo di filtro, legate in qualche modo alla sopravvivenza.

Si, il nostro primo bisogno è sentirsi al sicuro. Pensa alla paura: ti dice che c'è un pericolo, scappa. Lo stupore: fermati c'è qualcosa di interessante per te.

Le emozioni secondarie si manifestano più lentamente e durano più a lungo. Sono legate alla vita sociale della persona.

Sono infatti sottoposte al filtro del giudizio cognitivo che si è formato nel corso della vita attraverso le esperienze personali, l'ambiente culturale in cui siamo cresciuti, all'istruzione che abbiamo ricevuto, alle persone che abbiamo frequentato: tutto quello che ha generato la nostra visione del mondo.

Quando proviamo collera se non mettiamo un filtro facciamo piazza pulita delle nostre relazioni sociali; quindi, la attenuiamo in rabbia o ancora in irritazione. Oppure possiamo fermarci e capire se quella collera è mista alla ripugnanza e farla diventare noia, o è associata alla vigilanza fino a farla diventare interesse.

Quello che ti ho appena descritto è un primo piccolo viaggio all'interno della DonnaJobsValentinaZipoliRuotadiPlutchick1200x670Ruota delle Emozioni di Plutchik: un'immagine capace di spiegare molto semplicemente un concetto molto complesso.

Al centro della ruota ci sono le emozioni primarie: estasi, ammirazione, terrore, stupore, angoscia, ripugnanza, collera e vigilanza.

Immagina di essere un bambino piccolo o un uomo preistorico e pensa a quale evento può innescare ciascuna di queste emozioni.

Allontanandosi dal centro e arrivando alla punta del petalo, vediamo i colori sfumare. Questo è il filtro cognitivo che fa passare, ad esempio, dal terrore, alla paura, all'apprensione.

Il terrore ti fa scappare o ti manda in tilt, la paura ti dice che una cosa e sconosciuta, l'apprensione e quella sensazione che senti ma socialmente non fai vedere.

E' una semplificazione estrema ma è un buon punto da cui partire nel viaggio delle emozioni.

Adesso guarda il secondo anello, ti sarà più chiaro quello che ti sto per raccontare. Nel petalo opposto trovi l'emozione opposta: Gioia invece di Tristezza, Fiducia invece che Ripugnanza, Paura invece che Rabbia, Sorpresa invece che Aspettativa,

Forse l'ultimo è meno intuitivo, mi soffermo su questo: ti aspetti che accada qualcosa quando sei abituato che "se fai così allora succede questo". Se accade qualcosa di diverso ti sorprenderai.

Nella ruota ci sono anche delle emozioni che non hanno un colore, ad esempio amore. Che cos'è amore secondo Plutchik? La combinazione tra i due petali vicini: accettazione e serenità. Ami qualcuno o qualcosa che accetti e che ti fa provare serenità. Sono queste le emozioni che provi quando pensi alla persona che ami, all'animale che ami, alla cosa che ami?

Come nascono le emozioni

DonnaJobs Ormoni EmozioniE' un evento a scatenare l'emozione.

E l'emozione la senti quando il tuo corpo produce qualcosa. Questa definizione è volutamente generica.

Il modo di renderla più specifica dipende dalla sfumatura che hai tra la razionalità e l'olistica.

Da neuroscienziata te la spiego così.

Un evento viene assorbito attraverso i 5 sensi: vista, udito, tatto, gusto e olfatto.

Il tuo cervello elabora le informazioni, e produce una chimica che genera l'emozione.

Qualcuno di questi nomi ti sarà familiare: adrenalina, cortisolo, dopamina, ossitocina, endorfine, serotonina.

Qualche esempio: quando proviamo dolore il sistema nervoso produce endorfine che servono a mascherarlo e andare aventi. Sono prodotte in quantità industriale durante il parto.

Quando otteniamo qualcosa produciamo dopamina, quando ci premiano o ci lodano in pubblico serotonina, quando ci abbracciamo ossitocina, quando abbiamo paura tanto cortisolo.

Cosa facciamo quando proviamo un'emozione?

DonnaJobs Reazioni EmozioniLe emozioni scaturiscono in comportamenti, e non tutti solo volontari.

Per esempio, quando provi amore per qualcuno decidi di abbracciarlo e lo fai. Anche se decidi di non fare nulla però, qualcosa si può osservare: puoi arrossire, ti può battere il cuore più velocemente. puoi sudare e le tue pupille si dilatano, e sì, ci può essere anche un po' di tremarella se ancora non sai se è ricambiato.

Quando ti arrabbi, puoi avere l'istinto di spaccare tutto, ma la razionalità ti dice di non farlo. Ma poco la ragione può fare alla frequenza cardiaca, a quella sensazione allo stomaco o alla gola.

I "comportamenti" che non possiamo controllare sono quelli del sistema nervoso autonomo che, come dice il nome, fa quello che gli pare.

È quello che nei film vediamo monitorizzato dalla macchina della verità o analizzato dai mentalist, che scoprono da questi comportamenti se stai mentendo o no (nei film, va sottolineato).

 

Che ci facciamo con le emozioni?

DonnaJobs Insideout EmozioniAccettale, soffocarle non serve a niente, il nostro sistema autonomo risponde già, prima che tu possa razionalizzare.

Dai loro un nome, e soprattutto ascolta i messaggi che ti portano: quando provi paura è perché sta per accadere qualcosa che in genere non conosci. La rabbia arriva quando qualcuno o qualcosa calpesta le cose o le persone a cui tieni, il senso di colpa quando tu stesso le hai calpestate.

Ogni emozione porta con sé un messaggio, se lo ascoltiamo riusciamo a gestire l'emozione e non reagiamo d'istinto.

Il film Inside Out ci spiega benissimo il significato delle emozioni e l'importanza di ciascuna di essa.

Un piccolo assaggio del film in questo video YouTube.

 

 

 
 

 

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Valentina Zipoli - Neurologa Coach & TrainerSono Valentina Zipoli Neurologa Coach & Trainer, benvenuti nella mia nuova rubrica “Il Cervello se lo Conosci lo Usi”

Sono un vulcano ricco di passioni. Nel mio percorso di donna, mamma, medico, dirigente d’azienda, coach e formatrice ho visto fin troppe persone che stanno sprecando la loro vita.
La mia missione è convincerle che sono migliori di quello che pensano di essere.
Le conoscenze scientifiche, le competenze acquisite nelle mie preziose esperienze, e soprattutto la forza dei gruppi di persone di cui faccio parte sono gli ingredienti del mio modo di fare coaching e di insegnare.
Le mie parole chiave? Gratitudine, Crescita, Condivisione, Opportunità.

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