Non esiste una realtà assoluta
Avete presente quando dopo un incidente ogni testimone ha la propria versione?
Stesso evento ma racconti diversi, sembra impossibile e ci arrabbiamo pure: "Ma come! Come ha fatto a non vederlo", "E' palese che è la macchina rossa ad aver sorpassato".
Sai che per alcuni daltonici la percezione del rosso è limitata e alla vista apparirà più verde?
Parlare di percezione è fondamentale per evitare i conflitti sulla realtà, di cui non esiste una versione assoluta: solo interpretazioni.
La realtà
La realtà
Il fisico Teodorani nel 2007 affermò che percepiamo consapevolmente solo il 5% della realtà.
Il filosofo e matematico Korzybsky (1879-1950) introdusse il famoso concetto: "la mappa non è il territorio".
L'antropologo e psicologo Bateson (1904-1980) approfondì il tema affermando che "il territorio non può mai essere colto nella sua interezza e che approssimare troppo – aumentando la definizione della mappa – è solo un modo per complicare le cose: le mappe (e le parole, piccole cartine geografiche della nostra psiche) servono per muoversi nel reale, ma se sono troppo vaste diventano ingombranti e pericolose",
Per farla semplice, la mappa è un'interpretazione di quel territorio: può essere una cartina politica con colori che non rappresentano in nessun modo il colore di quel territorio, o una cartina geografica, dalla cui scala dipende il livello di dettaglio del territorio,
Anche una fotografia non rappresenta il territorio, ma una sua riproduzione bidimensionale di un esatto istante, quello in cui si è scattata la foto. Un colpo di vento e quell'albero non avrà più quella forma.
Come si percepisce la realtà
La mappa è la rappresentazione interna dell'evento, cioè il modo con cui ciascuno di noi processa l'esperienza che stiamo facendo.
Attraverso la vista, l'udito, il tatto, l'olfatto e il gusto percepiamo le caratteristiche dell’evento, ma ognuno di noi lo fa a suo modo, perché non possiamo processare tutto.
Un singola lettera di questo articolo ha le dimensioni di 1 bit di informazione. Ogni secondo siamo sottoposti a più di 10 milioni di bit. In modo del tutto inconscio riusciamo a processarli circa 40 mila. In modo razionale riusciamo ad elaborare circa 7 stimoli.
7 su 10 milioni. Il resto viene cancellato, distorto o generalizzato, altrimenti andremmo in sovraccarico, in tilt come un computer quando ci sono troppe applicazioni aperte.
Ad esempio cancelliamo i rumori di fondo in un pub per concentrarci su cosa dice la persona con cui stiamo parlando, distorciamo il blu scuro in nero, non vediamo un Golden Retriever di tipo britannico color miele maschio di 2 anni, ma un cane.
La tua mappa è unica
Il territorio è l'esperienza che facciamo. Elaboriamo gli stimoli ricevuti dai 5 sensi cancellando, distorcendo e generalizzando, fino ad avere una mappa, cioè una rappresentazione interna dell'esperienza.
Ognuno di noi elabora le informazioni a suo modo e quindi ognuno di noi ha la sua personale mappa della stessa esperienza.
Noi stessi potremmo vivere la stessa esperienza più volte e farci delle mappe diverse.
Lo stato d’animo ci può far percepire le cose in modo diverso: se siamo tristi tendiamo a vedere tutto un po' più grigio, se siamo allegri vedremo tutto un po' più giallo (qualcuno direbbe rosa, ma nella mia mappa il colore dell'allegria è il giallo). Se siamo abbattuti e ci guardiamo i piedi non potremo vedere il blu del cielo.
L’attenzione può essere focalizzata su cose diverse in base alle nostre attitudini o al momento storico che stiamo vivendo. Se sono un giudice cinofilo è più probabile che ti dica che sto vedendo un Golden Retriever di tipo britannico color miele maschio di 2 anni. Ho una figlia adolescente che con le sue amiche fa un gioco buffo: si danno una pacca sulla spalla appena vedono una macchina gialla. Da quando l'ho visto fare le macchine gialle sono ovunque. Non è il loro numero che è aumentato, ma è la mia attenzione che mi fa “vedere” ciò che prima ignoravo perché non ero interessata.
Catturiamo ciò che ci interessa. A volte cancelliamo, distorciamo e generalizziamo cose che potrebbero esserci utili, ma una volta processate è come se quelle cose nel loro insieme non fossero mai esistite.
Ci comportiamo in base alla mappe e non al territorio, quindi i nostri comportamenti possono non essere ben compresi da qualcuno con una mappa diversa dalla propria.
Ora che lo sai puoi capire un po' di più perché dello stesso evento si hanno tantissime versioni diverse.
Non siamo diversi, siamo unici.
Puoi rendere la tua mappa più ricca aumentando la consapevolezza della realtà, cambiando il punto di vista, focalizzandoti sui dettagli o guardando dall'alto.
Cambiare prospettiva è fondamentale per comprendere il modello degli altri e scoprire un modo più funzionale e armonico di vivere le differenze, che sono unicità, tutte da scoprire.
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Redazione DonnaJobs
Valentina Zipoli
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Sono Valentina Zipoli Neurologa Coach & Trainer, benvenuti nella mia nuova rubrica “Il Cervello se lo Conosci lo Usi”
Sono un vulcano ricco di passioni. Nel mio percorso di donna, mamma, medico, dirigente d’azienda, coach e formatrice ho visto fin troppe persone che stanno sprecando la loro vita.
La mia missione è convincerle che sono migliori di quello che pensano di essere.
Le conoscenze scientifiche, le competenze acquisite nelle mie preziose esperienze, e soprattutto la forza dei gruppi di persone di cui faccio parte sono gli ingredienti del mio modo di fare coaching e di insegnare.
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