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Sotto la Superficie: Il Significato Segreto del Ceruleo

Sotto la Superficie: Il Significato Segreto del Ceruleo

Nel Guardaroba Della Crisalide, ogni interazione è un invito a un viaggio di auto-scoperta, aprendo porte a nuove prospettive e stimolando la tua ambizione.

Nell’articolo precedente, ho delineato la visione del blog e gli argomenti trattati. Oggi voglio evidenziare l'interattività distintiva di questo spazio. Attraverso il blog, cerco di offrirti riflessioni che rendano la scoperta di nuovi orizzonti un'esperienza coinvolgente. Qui, non solo riceverai informazioni, ma sarai attivamente coinvolto nel tuo processo di esplorazione personale.

Secondo Watzlawik “non si può non comunicare” e con questo intendeva che pur stando in silenzio, nel momento in cui muoviamo il nostro corpo, “vogliamo” comunicare qualcosa: un paio di esempi molto semplici possono essere l’alzarsi o l’avvicinarsi all’uscita oppure il mettersi il soprabito mentre ancora l’incontro con il nostro interlocutore non è ufficialmente terminato. Ricordo ancora quando partecipai ad un intervento di un noto filosofo, il setting sul palco era composto da una sedia e un tavolino dove c’era una bottiglia d’acqua e lui, per tutto il tempo, circa un’ora e mezzo, ha parlato stando in piedi dietro lo schienale della sedia, ed io per tutto il tempo ho aspettato il momento in cui si sarebbe seduto e dato che non è successo mi ha dato la sensazione che lui avesse fretta di andarsene.

Solitamente non viene menzionato, ma tale principio è applicabile anche con la propria immagine (o look) personale. Nel momento in cui scegliamo un outfit, indipendentemente dal tempo impiegato per farlo, a livello inconsapevole stiamo comunicando qualcosa di noi e anche quando diciamo “non avevo voglia, ho messo la prima cosa che ho trovato” con quell’outfit inviamo al mondo esterno un messaggio che spesso è divergente dal pensiero che ha direzionato la scelta. 

La scelta dell’abito non viene mai fatta in modo inconsapevole, sono le persone che nel farlo non ne sono consapevoli. 

Quando parliamo, ci osserviamo attentamente, ci ascoltiamo (o almeno dovremmo farlo...) e valutiamo la chiarezza delle nostre parole, eventuali errori, il tono di gentilezza o aggressività, e così via. In altre parole, siamo consapevoli di ciò che comunichiamo, e in alcuni casi, anche dell'effetto che le nostre parole potrebbero avere sull'interlocutore.

Tutto ciò che indossiamo “parla” di noi esattamente come le nostre parole, la grande differenza è che non lo sappiamo. 

Un colore, un colore abbinato ad un altro, un tipo di tessuto anziché un altro, la forma di un accessorio, l’abbinamento dei vari accessori tra loro, la tipologia di scolli, tutti hanno un loro significato presi da singoli e ancor più inseriti in un outfit. Prendiamo ad esempio un maglione, se lo scelgo in lana mi fa pensare al calore, alla dolcezza, a qualcuno che ha la tendenza a stare con gli altri, se invece lo scelgo di cashmere rimanda a un’idea più di lusso o di eleganza che potrebbe venire associato a una persona che preferisce tenere le distanze o che quantomeno seleziona con cura le persone delle quali circondarsi. Ovviamente è la somma che fa il totale e quindi l’esempio del maglione sarà influenzato anche dal colore, dal taglio, dalla forma e da come lo abbino a tutto il resto. E soprattutto, il messaggio che voglio passare è che non c’è una versione giusta o sbagliata, è solo la modalità di lettura che cambia e che lo rende giusto o sbagliato e per questo ti invito a leggere l’articolo fino in fondo.

Vi ricordate il maglioncino ceruleo del Diavolo veste Prada? Per chi non se lo ricorda o non lo conosce, vi trascrivo il monologo ripreso dal web, da parte di Miranda (Meryl Streep nei panni della potente e influente direttrice di una famosa rivista di moda) a Andy (Anne Hathaway nel ruolo della sciatta aspirante giornalista nonché sua assistente).

“Oh, ma certo ho capito: tu pensi che questo non abbia niente a che vedere con te. Tu apri il tuo armadio e scegli, non lo so, quel maglioncino azzurro infeltrito per esempio, perché vuoi gridare al mondo che ti prendi troppo sul serio per curarti di cosa ti metti addosso. Ma quello che non sai è che quel maglioncino non è semplicemente azzurro, non è turchese, non è lapis, è effettivamente ceruleo. E sei anche allegramente inconsapevole del fatto che nel 2002 Oscar de la Renta ha realizzato una collezione di gonne cerulee e poi è stato Yves Saint Laurent se non sbaglio a proporre delle giacche militari color ceruleo. E poi il ceruleo è rapidamente comparso nelle collezioni di otto diversi stilisti.

Dopodiché è arrivato a poco a poco nei grandi magazzini e alla fine si è infiltrato in qualche tragico angolo casual, dove tu evidentemente l’hai pescato nel cesto delle occasioni. Tuttavia quell’azzurro rappresenta milioni di dollari e innumerevoli posti di lavoro, e siamo al limite del comico quando penso che tu sia convinta di aver fatto una scelta fuori dalle proposte della moda quindi in effetti indossi un golfino che è stato selezionato per te dalle persone qui presenti… in mezzo a una pila di roba".

Hai capito meglio cosa intendo adesso per scelta consapevole o inconsapevole? Nel film si riferiscono a proposte di moda, che non è sempre il criterio seguito nella consulenza d’immagine (e ne parlerò in un prossimo post) ma il senso più ampio, il messaggio che voglio far passare è proprio il conoscere che tipo di impatto può avere una determinata scelta.

Anche con la tua immagine personale stai costantemente comunicando. La scelta dell'outfit è un atto di comunicazione non verbale che parla di te. Ogni dettaglio comunica un messaggio. Il mio invito è a essere consapevoli di questo linguaggio degli abiti, poiché può influenzare notevolmente la percezione degli altri. 

E una volta che abbiamo appreso la “grammatica di quel linguaggio”, la possiamo usare e direzionare, in base a quello che è il nostro obiettivo, esattamente come facciamo con le parole. La scelta diventa quindi giusta o sbagliata non in senso assoluto, per credenze, modi di pensare ma in funzione dell’obiettivo personale.

Ti propongo quindi un esercizio: immagina di essere a telefono con una persona che non conosci e dovessi descriverti attraverso il tuo abbigliamento, cosa diresti? 

Sfida te stessa scrivendo su un foglio questa descrizione oppure se preferisci, registrati mentre la dici e poi, mentre la rileggi o la riascolti, domandati se e quanto quella descrizione ti rappresenta e ti soddisfa.

Condividi il risultato di questo esercizio nei commenti qui sotto 👇👇👇 se ti senti a tuo agio.

Stile che ispira, vita che cambia! Alla prossima

 

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Se stai attraversando un periodo di cambiamento nella tua vita o senti che la situazione attuale non rispecchia più la tua vera essenza, non puoi perderti i preziosi consigli di questo blog! 
Scoprirai suggerimenti e spunti legati al tuo stile e al guardaroba, dove i mondi della moda e della trasformazione personale si intrecciano. Realizza un cambiamento positivo partendo proprio dalla tua immagine, aprendo la porta a nuove opportunità e scoperte. Unisciti a noi per esplorare come il tuo stile personale possa essere la chiave per attivare il cambiamento che desideri nella tua vita!

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4 Commenti su “Sotto la Superficie: Il Significato Segreto del Ceruleo”

  1. Giovedì, 29 Febbraio 2024 11:14

    Silvia faccio volentieri questo esercizio anche se non è facile!

    Lo faccio di getto senza pensare troppo ed ecco come mi descriverei:

    sono una persona stravagante, distratta (un calzino diverso dall'altro) e mi piace farmi notare (ho un maglioncino super colorato a strisce che mi si vede lontano un miglio) un paio di pantaloni neri alla Raffaelle Carra' ole'

    Devo dire che è stato divertente descrivermi dal mio abbigliamento

    1. Lunedì, 04 Marzo 2024 11:53

      Grazie Nancy!

      l'esercizio andava proprio fatto di getto perchè se iniziamo a pensarci troppo si può "inquinare" con la parte più razionale.

      Dalla tua descrizione personale e da quella del tuo abbigliamento ci sono molte affinità.

      Ti lascio un suggerimento: la stravaganza si può trasmettere anche con abbinamenti di tessuti o di tagli tra loro molto diversi.

  2. Lunedì, 04 Marzo 2024 11:32

    Mi piace stare comoda, mi rivedo tanto nella prima Andy. E' il mio cervello che parla, quindi mi concentro molto sul viso, sugli accessori (ho una marea di piercing tutti fatti dopo i 40). Mi piacciono i colori, tanto. Per me il vestirsi è essenziale non sostanziale. Quando trovo una cosa comoda la compro di tanti colori. Sono un po' come Steve Jobs che vestiva sempre nello stesso modo "perchè non voglio perdere tempo a decidere cosa mettere".

    Quindi a telefono potrei essere più o meno così: pantaloni da yoga, T-shirt, felpa dechatlon (ah ecco un'altra cosa: mi piace spendere il meno possibile per i vestiti. Poi mi sveno con gli accessori). Direi che mi vesto con il mio sorriso, anche al telefono.

    1. Lunedì, 04 Marzo 2024 11:46

      Ciao Valentina e grazie per la tua condivisione.

      Quando leggo "è il mio cervello che parla" e dici che ti concentri sul viso, mi faccio la fantasia che la tua immagine possa essere allineata al tuo modo di essere.

      L'uso dei colori è un'ottima scelta perchè ci aiutano a dire qualcosa di noi senza parlare.

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