Nello scorso articolo sul non avere niente da mettersi, (che se ti sei persa ti consiglio di leggere prima di continuare, tanto sono solo un paio di minuti) ho raccontato del mio cambio di prospettiva e di azione.
L’ho raccontato condividendo anche le mie difficoltà che sono le stesse delle mie clienti e di come ho amplificato le tecniche che ho imparato da consulente d’immagine in qualcosa che va oltre l’applicazione della regola, qualcosa che porta ad un cambio di mindset.
Questo è quello che è successo a me e siccome quando è accaduto mi sono sentita una persona
più coerente, allineata con il suo essere e più sicura di sè,
l’ho trasposto anche nei percorsi con le mie clienti.
Al fine di poter essere “sulla stessa pagina” (come dicono in inglese) riporto i punti essenziali di ciò che è emerso in quell’articolo. Questo è un aspetto cruciale del mio lavoro e mentre scrivo mi è venuta l’ispirazione per un prossimo articolo :) ma preferisco non “spoilerare” niente.
La morale dell’articolo sul non avere niente da mettermi davanti ad un enorme cumulo di abiti, era che alla fine ne uscivo con una scelta che era la meno peggio e che allo stesso tempo non mi faceva sentire completamente a mio agio e pienamente me stessa e questo aveva un impatto sulla mia autostima e quindi di conseguenza, sulla mia performance.
Allora come è possibile ovviare a questo problema? Ti starai chiedendo…
No! La risposta non è spendendo un capitale per rinnovare il tuo guardaroba, se è questo che stavi pensando. Se lo vuoi, certo, puoi anche cogliere l’occasione per rivedere insieme il tuo guardaroba ma nello specifico di questo argomento non è esattamente questa la chiave di svolta.
Partiamo dall’assunto che l'armadio è un alleato, non un nemico.
Se non ti ritrovi in questa affermazione, pensa a lui come a un baule pieno di tesori che aspettano solo di essere scoperti.
Adesso immagina di aprire l'armadio e sapere esattamente cosa indossare per sentirti:
- Sicura di te
- Potente
- Pronta a conquistare il mondo
La chiave di svolta è “semplicemente” il cambio di mentalità, il cambiare la modalità di porsi, nel conversare con il nostro armadio. Si, perchè noi quando apriamo il nostro armadio, in un certo senso ci parliamo, affidiamo a lui di proporci ciò che è meglio per noi per quella determinata occasione. Ti risuona? Pensaci un attimo.
Cosa mi metto? Apro l’armadio e cerco, seleziono, questo no, questo no, questo forse, mmhhh ah già ho anche questo, questo è troppo,,,, questo è troppo poco…, questo potrebbe andare ma…con cosa lo abbino? Potrebbe andare ma…no, non è adatto… Etc…etc...
Un pò come quando andiamo al supermercato senza una precisa lista della spesa e ne usciamo con la sensazione di aver comprato qualcosa di inutile e di non aver bene pianificato la spesa della settimana, ci facciamo attirare anche da qualcosa di superfluo o meno salutare, non avendo in mano un piano solido e strutturato.
Diverso è quando abbiamo una lista della spesa da seguire (io di solito vado allo stesso supermercato e quindi la organizzo già anche in base alla disposizione della merce così sono più sicura di non dimenticare niente), basato o meno su un menù settimanale o comunque su un’effettiva necessità di rifocillare la nostra dispensa.
Prenditi un attimo di riflessione. Riesci a captare la differenza di mindset che guida le due scene sopra descritte?
Prima che tu vada giù con giudizi autosvalutanti ti dico che non si tratta di giusto o sbagliato, si tratta di approccio più o meno efficace in base all’obiettivo che mi pongo (quindi non più o meno efficace in assoluto). Possono coesistere anche entrambi, tanto per tornare all’esempio della spesa, io a volte ho la lista superstrutturata e organizzata anche in base al menù della settimana successiva e alla disposizione della merce negli scaffali, a volte seguo il flusso.
Tornando al nostro armadio…
Come posso attivare un atteggiamento assertivo, di responsabilità e di scelta che parte da me stessa?
Cambiando semplicemente la domanda: se ho un evento o un’occasione e invece di chiedermi “cosa mi metto?”, mi chiedo “cosa voglio comunicare?”. In questo modo cambi radicalmente il processo decisionale spingendoti a riflettere sul significato che desideri trasmettere attraverso i tuoi abiti.
I nostri abiti non sono solo indumenti, ma veicoli di comunicazione che trasmettono messaggi attraverso i colori, il tipo di fantasie, i tessuti, i tagli, le lunghezze, l’abbinamento dei vari capi tra loro, la forma degli accessori.
C’è un mondo nel nostro armadio (è un baule pieno di tesori, ricordi?) e lo scopo di questo blog è scoprirlo insieme per poterlo usare con consapevolezza e dirigere le nostre scelte a nostro favore, quindi se ti piace l’argomento continua a seguire queste uscite una volta ogni tre settimane.
Lascia che questa riflessione ti ispiri e, se ha suscitato qualche pensiero o domanda, condividilo con noi nei commenti.
Insieme, possiamo trasformare il nostro stile e, di conseguenza, la nostra vita.
Stile che ispira, vita che cambia! Alla prossima
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Redazione DonnaJobs
Silvia Sorelli
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